Descrizione

In questo saggio due bellissime opere pubblicate negli anni Settanta del Novecento – Centuria di Giorgio Manganelli e Sillabari di Goffredo Parise – sono osservate e analizzate nella prospettiva della “letteratura potenziale”, cioè come testi che potevano essere anche altro: racconti che potevano diventare romanzi, concentrati e conserve di idee che potevano essere ulteriormente svolte e ampliate, pollini di Novalis.
Il tema è molto interessante perché riguarda il rapporto tra racconti e romanzi, tra forme brevi e forme lunghe, tra compiuto e incompiuto. Galloni tratta questi argomenti sul piano teorico e nelle originali e virtuose interpretazioni di Manganelli e di Parise, mettendo a fuoco il loro percorso creativo e il significativo contributo allo sviluppo della narrativa contemporanea. (Gino Ruozzi)

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