Descrizione
Con articoli di Fabio Bassoli, Conny Leporatti, Giancarlo Francini, Rosanna Poluzzi, Margherita Riccio, Giuseppe Ruggiero, Tullia Toscani.
Il modello relazionale, applicato alla clinica e alla relazione d’aiuto, ha vissuto negli ultimi trent’anni una grande evoluzione, che ha posto fine alla contrapposizione tra mente e corpo, tra realtà esterna e mondo interno, tra dimensione intersoggettiva e rappresentazionale. Nel contempo, l’approccio sistemico relazionale, inizialmente identificato con la terapia familiare, è stato applicato a più contesti, continuando ad attivare la riflessione teorica e la ricerca in diversi ambiti. Si è inoltre attivata un’interazione feconda tra teorie e modelli di approcci diversi, che hanno dato luogo a
contaminazioni e riflessioni congiunte estremamente significative sia sul piano della relazione terapeutica che della relazione di aiuto.
Un contributo fondamentale in tal senso è stato dato dalla scoperta dei neuroni specchio (Gallese) e dalla diagnostica per immagini, che hanno evidenziato come l’intersoggettività e l’empatia creino condizioni a seguito delle quali la mente di ciascuno è “sentita dalla mente dell’altro” (Siegel, 2001); ma – letteralmente – la rivoluzione copernicana è stata avviata dall’uso delle immagini nella formazione, nella clinica e nella relazione di aiuto. Pioniere in tal senso è stato – in Italia e nel mondo – Rodolfo de Bernart, medico psichiatra, psicoterapeuta, maestro, collega e amico, con il quale tutti noi abbiamo condiviso un lungo tratto del nostro cammino
formativo, clinico e umano. L’idea di questo libro nasce proprio dall’intento di riflettere insieme sull’eredità e sugli stimoli che con Rodolfo tutti noi abbiamo condiviso e dai quali ognuno di noi ha tratto ispirazione.
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