Descrizione
Il presente studio nasce dallāidea emersa esaminando il fenomeno delle reti di imprese, secondo cui la prima funzione attribuita dal legislatore alle associazioni imprenditoriali e codificata in una legge ĆØ proprio quella di asseverare i progetti di rete. Dopo unāanalisi storica dellāassociazionismo, si analizzerĆ quindi, in generale, la collocazione delle associazioni delle imprese nel nostro sistema imprenditoriale quali strutture di supporto alle imprese.
Ć vero che nellāepoca della globalizzazione ĆØ necessario un riequilibrio normativo delle posizioni delle parti sociali, ma non sembra opportuno che nelle regole legali a supporto della contrattazione sia da sottolineare una diversa libertĆ organizzativa collettiva per le imprese e per i lavoratori. In questāultimo caso si otterrebbe, infatti, un effetto opposto a quello voluto, perchĆ© negare o limitare la libertĆ organizzativa degli imprenditori significherebbe perdere la dimensione collettiva della sede del confronto e del contratto.
In tempi in cui tutto ĆØ sempre più contratto e meno legge, più soft law e meno norme inderogabili, in cui viene ridimensionato il valore stesso delle sanzioni, in cui queste ultime diventano piuttosto deontologiche anzichĆ© disciplinari, o addirittura comportano solo la perdita di chances e opportunitĆ economiche (potremmo definirle ādi sistemaā), potrebbe inserirsi anche un nuovo modo di fare contratti.
Senza arrivare a riprendere lāidea di una funzionalizzazione ispirata dallāinteresse superiore della produzione nazionale di corporativa memoria, qui più modernamente si potrebbe forse pensare a uno scopo tradicibile in termini di ācrescitaā (che ĆØ la parola chiave del momento): un incremento della competitivitĆ e dello sviluppo delle imprese mirato al dialogo entro il sistema economico globale e alla moltiplicazione, o almeno allāincremento virtuoso, delle occasioni di scambio (come obiettivo di tipo divisivo-rappresentativo o anche solo premiale).